lunedì 11 aprile 2016

Archivio - The Road to 1981 - Puntata 2: King Crimson, Roxy Music, Brian Eno.

Premessa


Come .... premesso all'inizio della prima puntata introduttiva, che trovate qui, The Road To 1981 nella sua forma originale era un programma radiofonico di cui questa seconda puntata per il blog era all'origine il suo vero inizio. Durante la lettura verranno nominati brani musicali che nel contesto radiofonico erano effettivamente messi in onda.
Ho meditato a lungo (circa 60 secondi) se avvalermi dei servigi offerti dal "tuotubo" per simulare la messa in onda dei singoli brani, man mano che li nomino, come in un contesto radiofonico. Alla fine ho deciso di non farlo. Sia per non appesantire troppo un testo già abbastanza lungo e sia perché confido che i lettori di questa serie conoscano già di loro i brani menzionati e che quindi siano in grado, eventualmente mentre leggono, di immaginarseli da soli. Per gli altri basta procurarsi il brano.

Buona lettura e buona immaginazione.




King Crimson


Nel 1972, ad aprile, terminava il tour dei King Crimson di “Island”. Peter Sinfield il filosofo, poeta e “Illuminatore” del Re Cremisi, l’unico altro superstite della formazione originale, si era già separato da Fripp (su invito di quest’ultimo) l’anno precedente ma lo stesso, le speranze per Fripp di avere finalmente una band stabile si sfaldano, data dopo data, venue dopo venue.
Finisce così la prima fase dei King Crimson, fatta di continui cambi di formazione e direzioni musicali ad ogni nuova pubblicazione. Con unica costante, a parte i device e il mellotron, nelle sempre più complesse trame alchemiche/simboliche/iniziatiche di Sinfield.

Robert Fripp entra così in un periodo piuttosto incerto della sua carriera, alla ricerca di “qualcosa”. Dal punto di vista strettamente musicale e discografico, deluso per come stavano andando i King Crimson, tra il 1970 ed il 1972, compie diversi tipi di esperienze partecipando a molte registrazioni dei suoi compagni spirituali del Generatore Van der Graaf e producendo per Keith Tippet il progetto del 1971 dei CENTIPIDE nel quale partecipava anche Robert Wyatt, (che a sua volta lo coinvolgerà in un altro progetto l’anno successivo che inaugurerà la sua lunga, per quanto  saltuaria, collaborazione con un altro “deluso”, come vedremo tra poco).
Dal punto di vista della crescita personale, forse per Fripp, la “via” indicata da Sinfield sulla possibilità di poter ascendere ad uno stato superiore dell’essere attraverso il processo di trasmigrazione che va dal nigredo al rubedo, si dimostra inconcludente, e si rivolge quindi all’Arte della Mano Destra, ossia la magia bianca.

Bob “The Wizard” e La Strega Bianca 




Disegno di Vaughn Bodé, copyright Mark Bodé
A giugno del 1972 Robert Fripp realizza un album intitolato “The Cosmic Children” con la giornalista e strega bianca (due professioni non necessariamente in contraddizione), Walli Elmlark, “docente” della New York School of Occult Arts and Sciences on Fourteenth Street. 
L’album è a tutt’oggi inedito (credo) ma da quel poco che si sa non dovremmo aspettarci nulla di eclatante. Chiacchiere in tema tra i due.

Non è per nulla “eccentrico” questo interesse di Fripp per la tradizione esoterica Occidentale!
Nel 1980 per la rivista Musician, un Robert Fripp, più vecchio e saggio scriverà: “ Per chi sente la necessità di accostarsi alla musica attraverso un’educazione” … “suggerisco tre discipline: delle mani, della testa e del cuore.” … “La disciplina delle mani non ha nulla a che vedere con la musica: è connessa con la corporeità. Ciò prevede la comprensione del corpo e di come usarlo in maniera distesa, respirando e sviluppando il senso del Sé. La disciplina della testa interessa il vocabolario della musica: melodia, ritmo e armonia.” … “La disciplina del Cuore è la tradizione che manca in Occidente; espressa in termini semplici, è il modo di operare per mantenere i desiderio d’essere musicista.” (trad. Paolo Bertrando).

Uno dei fondamenti della tradizione magica esoterica Occidentale (che si rifà a quella Orientale), dai Rosa+Croce alla Golden Dawn (della Confraternita dell’Alba Dorata, capiterà di riparlarne nella prossima puntata, come anche di Walli Elmlark), consiste nella “tripartizione” dell’Universo in tre mondi, in certa misura compenetrati fra loro. Il Piano Fisico, il Piano Astrale e il Piano Mentale o Divino. Secondo queste teorie “tradizionali”, le azioni, i sentimenti ecc. vissuti sul piano fisico, lasciano un traccia sul piano astrale. 
La capacità di alcuni (dopo lungo studio, meditazione, pratica …. talento innato o pura fortuna) di penetrare il piano astrale, permette di accedere a queste “tracce” da cui attingere informazioni senza dover utilizzare i cinque sensi, potendo raggiungere il piano mentale (ma in modo più corretto: divino o trascendentale), necessario per la creazione, per l’arte, compresa la musica (che per la filosofia Orientale esiste a prescindere dal musicista che è solo colui che permette alla musica di accadere). 

Basta così. La spiegazione è breve e forzata ma perdonerete la necessità non volendo essere questo un articolo sulla tradizione esoterica. 
Prima di ritornare sulla nostra “strada” per il 1981, resta però la curiosità di vedere in che misura la tripartizione Mani-Testa-Cuore, che forse potremmo riassumere in, usa bene le mani per esprimere al meglio quello che la tua testa conosce e per creare ciò che senti dentro al cuore, si possa collegare con la tripartizione dei piani di esistenza, Fisico, Astrale e Mentale, e come poi questi elementi, una volta riconosciuti, si trovino in varia misura nelle varie incarnazioni del Re Cremisi (magari materia per un altro articolo).
Per esempio, la seconda fase dei King Crimson, dalla seconda metà del 1972 fino all’autunno del 1974 (o 1975 se ci basiamo sulle uscite discografiche) - per certi aspetti la più anomala tra le varie fasi, passate e future - inizia con ottimi auspici di maturazione interiore. Con l’energia roboante manifestata sul palco che viene imbrigliata e trasformata in distaccata azione (alla Karma Yoga di Krishnasui solchi dell’album "Lark’s Tongues in Aspic". E sulla  stessa copertina di quest’album, che è il più evidente risultato di queste frequentazioni del 1972 della "Strega Bianca" da parte di Fripp. Tutto sembra andare finalmente in modo “sereno”, e questo stato si riflette nella musica (che qui è quella che interessa di più a noi) dei King Crimson. Eppure improvvisamente la musica della seconda fase diventa oscura, minacciosa e piena di tensione (diabbbbolica). Tensioni che si ripercuotono sui rapporti tra le persone coinvolte.
La musica di “Starless And Bible Black” e di “Red” fotografa perfettamente questo cambiamento di clima. 
Tant’è che l’occhialuto chitarrista seduto, sempre più annoiato e deluso, dopo aver sciolto la formazione con Bruford, Cross e Wetton (e Muir) si rivolgerà (di nuovo) ad un altro “deluso”.

Roxy Music e Brian Eno



A giugno del 1972 (mentre Fripp terminava i lavori del suo album “fantasma”), usciva il primo album dei Roxy Music prodotto da Peter Sinfield. Tempo prima Fripp e Sinfield avevano conosciuto Bryan Ferry in una audizione mirata a trovare un nuovo cantante che sostituisse Greg Lake. I due furono molto impressionati dal talento (latente) di Ferry e lo raccomandarono all'aperto e disponibile (soprattutto con il denaro degli altri) menagement della EG records. Comunque all’audizione venne scartato. 
Il primo album dei Roxy Music era molto innovativo per quel periodo anticipando nel sound quello stile che poi alla fine del decennio verrà chiamato new wave. Contrapposto ad una musica ancora rozza, almeno agli inizi con aggiunte “space” di Brian Eno. Il gruppo venne subito e a torto, accomunato dalla stampa con i bei nomi del glittering rock del momento, come i T.Rex o i Mott The Hoople.

Brian Peter George (ecc. ecc.) Eno come molti “rockettari” del periodo proviene dalla scuola d’arte ma a differenza degli altri continuerà i suoi interessi artistici per il minimalismo e le arti visive applicandole massicciamente alle sua idea di musica. Da sempre definitosi proveniente da una famiglia di “non- musicisti” i suoi lavori nell’ambito della musica d’ambiente o in ambiti più rock, come anche la sua carriera di produttore discografico suscitano repulsione o ammirazione. Da che parte stiate, difficile che vi resti indifferente. Che lo odiate o apprezziate è innegabile che il suo apporto ai primi lavori dei Roxy Music fa la differenza come possiamo ascoltare nel brano "Ladytron" (immaginate, immaginate), contenuto in questo primo lavoro del gruppo. Una storia d’amore scritta da Ferry di ambientazione fantascientifica. 

Manipolatore del suono, sperimentatore e inventore delle ”Strategie Oblique”: Una serie di mazzi di carte progettate allo scopo di guidare i musicisti in fase creativa, Brian Eno nel gruppo ci entra chiamato dal suo ex compagno di studi Andy Mackay. Sulla carta, come tastierista ma il suo VCS3 ( che sta per: Voltage Controlled for Studio with 3 Oscillators) è in realtà un piccolo sintetizzatore di suono senza tastiera ma soprattutto portatile. E qui sta la differenza. Se gli ingombranti modelli di Robert Moog ne impedivano l’uso dal vivo (a parte che per Keith Emerson) il VCS3 permette anche a chi non suona le tastiere di usarlo anche dal vivo.

Il successo discografico e di performance arriva subito ed il secondo e più famoso album, "For Your Pleasure" (quello con Amanda Lear in copertina) esce a febbraio del 1973 e va anche meglio.
Se per le metalliche storie d’amore di "Ladytron" i suoni modificati di Eno erano perfettamente integrati, crea sicuramente un effetto più spaesante, sempre per l’epoca, il loro utilizzo in "Editions Of You" che sfoggia un sound molto caratteristico che ritroveremo non a caso nel primo disco degli Ultravox, del 1976 e cooprodotto da Brian Eno e Steve Lillywhite
Tra la realizzazione dei due album Eno meditava già di lasciare i Roxy Music. A settembre del 1972 invita Robert Fripp nella sua casa di Londra. I due si erano conosciuti durante la lavorazione di "Little Red Records" dei Matching Mole,  (i Soft Machine personali di Rober Wyatt), realizzato tra luglio e agosto e pubblicato a novembre. Robert Fripp ne era il produttore e Brian Eno partecipava con i suoi trattamenti come ospite in un brano.

Brian e Bob, i "Delusi"


Come sappiamo anche Bob era in un periodo incerto della sua carriera.
Quell’incontro a casa di Brian nel 1972 per Bob sarà l’inizio di una fase cruciale per la sua carriera la cui eco si sente ancora oggi. Brian inizierà Bob ai misteri della musica ripetitiva. Alle filosofie sufi, alla metafisica trascendentale e all’uso di accorgimenti tecnologici particolari. Ma all’atto pratico gli fa attaccare la sua chitarra ad un registratore Revox a due bobine. La chitarra invia il segnale al registratore. Il primo nastro passa il segnale al secondo che non incide più ma ritrasmette il segnale al primo facendo ripetere una nota o una sequenza di note ciclicamente fino ad esaurimento del segnale. Il risultato è .... una nenia insopportabile. Oppure un capolavoro, dipende sempre se amiate o odiate Brian Eno
"The Heavenly Music Corporation" verrà inserito nell’album "No Pussyfooting" uscito esattamente un anno dopo, a novembre del 1973 occupandone tutto il lato A.
Il lato B vede un'altra ... irritante composizione ... intitolata "Swastika Girls" ottenuta sempre con la chitarra trattata di Bob e manipolazioni di nastri da parte di Brian
"No Pussyfooting" inaugura la musica ambient e la frippetronics ... come verrà chiamata successivamente. Bob lo ha sempre ritenuto come il suo massimo risultato creativo e come il suono che interiormente aveva sempre sentito ma mai riuscito a riprodurre, pur riconoscendone l’invenzione a Brian, e anche se un suo utilizzo in versione proto sicuramente si può attribuire ai compositori minimalisti americani. 
L’album andrebbe “usato” rispettandone l’idea di partenza di Brian, ossia come sottofondo, ma in realtà è troppo disturbante per applicarlo in questo modo. Ci sarà anche un piccolo tour dei due. In un contesto agli antipodi della mitologia rock, dove i due, ascetici e impersonali, arriveranno anche ad assentarsi dal palco mentre le macchine lavorano (una pratica, contro l'antropocentrismo del concerto rock che i Pink Floyd innalzeranno ad Arte).
L’iniziazione di Brian è un richiamo troppo forte per Bob che con lo scioglimento dei King Crimson si rivolgerà di nuovo a lui. 
Tra il 1974 e il 1975 realizzano il secondo album in collaborazione. Il meditativo e rilassato "Evening Star". Qui il lavoro è più fruibile  (se ne trovate una copia CD senza fruscio) e le frippetronics quiete e trascendentali.


Eppure, dopo queste due collaborazioni Fripp continua sempre più ad essere preda di crisi esistenziali. La scoperta ed il rifiuto che la sua immagine da “rockstar” diventi più importante di se stesso, cosa che ha fatto scoppiare molti suoi colleghi, per lui è troppo terrificante e decide il suo modo per affrontarla: si ritira.

Si interessa alla "Quarta Via" di Georges Ivanovic Gurdjieff, attraverso un suo prominente allievo, il matematico inglese John Godolphin Bennett morto un anno prima dell’entrata di Fripp nell’Internal Academy of Continuous Education, con sede a Sherbourne House nel Gloucestershire. In questa specie di monastero, Fripp si ritira dal mondo per lungo tempo senza mai toccare uno strumento.
Non starò qui adesso a cercare di spiegare le complesse teorie gurdgeffiane (che con ironico rispetto potrei sintetizzare in "la fatica nobilita l'uomo"). Esistono molti testi al riguardo ma per un concetto più vicino alla materia musicale mi limiterò a consigliarvi la lettura di un libro “Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto” di Pëtr Demianovic Uspenskij

Anche perché per la nostra strada al 1981 è arrivato il momento di fare un salto geografico.

Trasferendoci a Los Angeles nel 1975 e poi a Berlino.

Nella terza puntata di "The Road to 1981": La Trilogia Berlinese, David Bowie e Brian Eno.



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